giovedì 16 agosto 2007

Serenata, Spunto Romantico

Avete mai sentito cantare Il Divo o vi siete accontentati di Andrea Bocelli?
Sono rimasta folgorata da questo gruppo di cantanti in un cinema di Bologna dove, prima della programmazione del film, invece della solita “mondezza pubblicitaria” facevano ascoltare le loro canzoni; mi sono fiondata alla cassa per sapere di chi si trattava; sul momento, sentito il genere, si poteva scambiare con il Bocelli nazionale, ma l’atmosfera era tutta diversa!
Non sto dicendo che Bocelli non sia bravo ma, per me, incarna un genere romantico da “suicidio”.
Figuratevi che io ho sempre poco apprezzato anche “Giulietta e Romeo”! Adoro Shakespeare ma “Giulietta e Romeo” no, è talmente uno spreco il finale di questa storia!
Già Il Divo, loro cantano in spagnolo -anche in altre lingue per la verità- e io, quando sento anche solo parlare in spagnolo, mi illumino come un Luna Park: si dice che gli antenati della mia famiglia vengano dalla Spagna, forse è per questo!
Ascoltateli se non lo avete già fatto e poi, donne, immaginate di ricevere una serenata di questo genere…difficile resistere, cioè a uno di questi tenori!
A proposito di serenate e per chi ama il genere: siete mai stati a Città del Messico? Bene, a Città del Messico in piazza Garibaldi, che è nel centro della città, se non è cambiato, ci sono i Mariachi che fanno le serenate su misura (a pagamento, ovvio!) e, altra soffiata, a Vera Cruz nella piazza principale -tutta bianca- con la banda che suona dal balcone del 1° piano del Municipio tutti in pista con la Beguine, magnifico!
Il migliore, la sera che c’ero io, era un nativo di colore da oltre un quintale!

giovedì 2 agosto 2007

"Vertigo on the Rocks"

L’altro giorno ho deciso di andare al MAMbo (per chi non lo sapesse è il nuovo Museo d’Arte Moderna Bologna, la mia città).
Ho aspettato il periodo estivo confidando che vi fossero pochi visitatori e così è stato, a parte un “esercito” di sorveglianti, ero quasi l’unica.
Non so come ma Bologna non attira molti turisti, nel resto dell’Italia vi sono troppe altre priorità culturali da visitare, noi attiriamo chi vuol fare degli affari e guadagnare soldi, la cultura a Bologna non è una priorità soprattutto l’Arte Figurativa….contemporanea.
Allora il MAMbo, ero molto curiosa di vedere come si presentava la struttura, riciclata e restaurata, ne avevano parlato tanto e io ho un passato legato anche all’Architettura e poi è stata inaugurata con questa esposizione “VERTIGO” Il secolo di arte off-media dal Futurismo al Web, titolo molto accattivante , se ne dice un gran bene….allora vediamo!
Dunque, la struttura fa un certo effetto, sembra prevedere frotte di visitatori(!?), l’allestimento mi è parso interessante ma complicato, troppi oggetti e disposizione dispersiva, considerazione personale: “certo che qui a Bologna, oltre tutto mostre con pezzi di pregio non se ne vedono cioè, non fraintendetemi, menti pensanti con dei numeri per risaltare il “quasi nulla” forse ce ne sono ma si fa tutto con “quello che c’è in cantina”. Spero che a Bologna non manchino le idee e le capacità organizzative ma sicuramente non abbiamo gli agganci che permetterebbero di fare manifestazioni all’altezza di altre città che so anche solo come Ferrara.
“Vertigo” è un progetto molto intellettuale che presenta anche dei nomi altisonanti ma opere degne poche, ci si arrampica sugli specchi!
Ma vi rendete conto, quello che mi è rimasto più impresso è il FREDDO da freezer che ho dovuto sopportare, ho resistito più che ho potuto ma, dopo un’ora e mezzo, sono letteralmente fuggita nel caldo, di questo periodo insopportabile, della città. Credo che il mio corpo non abbia per nulla gradito la visita al MAMbo e che la mia cultura non ne sia uscita arricchita più di tanto!

Con il biglietto d’ingresso al MAMbo, per chi vuole, c’è la possibilità di visitare alla Sala Borsa la mostra “Chaplin e l’immagine” e, dopo alcuni giorni, con poche speranze, sono andata.
Premetto che, a costo di sembrare molto ignorante, a me C. Chaplin non è mai piaciuto più di tanto, lo so che è un “grande” ma insomma ognuno ha i suoi limiti quindi ci sono andata perché oramai avevo il biglietto e per fare della cultura.
Una folgorazione, la mostra mi è, da subito, parsa bellissima!
Molto materiale, presentato bene, percorso didatticamente chiaro ed esauriente, la visita non risulta per nulla noiosa anche se richiede molto tempo, in breve mi è piaciuta talmente tanto che ora, anche io, ho compreso meglio il grande genio di Chaplin ma….tutto considerato lui continua a non coinvolgermi più di tanto e perché mi dico? Ipotesi: non sono abbastanza vecchia (per fortuna) per averlo conosciuto direttamente nella sua evoluzione artistica ma non sono neanche tanto giovane da apprezzarlo come fatto culturale di grande pregio. Probabilmente ho subito dei condizionamenti da quello che, a suo tempo, ho sentito dire quando lui era caduto in disgrazia, potenza dell’informazione di massa!

Emma Civallero